PRESS GUIDE

[published]: 2018, May/June
[in]: Classix Metal, No. 34, p. 2-7
[article]: Kick Axe: Canadian Assault
[by]: Manuel Fiorelli

L'attimo fuggente

Un contrato importante, un produttore prestigioso, canzoni di valore: sembravano avere tutto per farcela, i Kick Axe. Per qualcuno erano i nuovi Quiet Riot. Ma, quando viendi dal Canada, la strada non e mai in discesa e cogliere l'attimo diventa complicatto...

Da St. Bruno di Vancouver, da Montreal a Toronto, da Halifax a Whitehorse: non importa quante volte Classix Metal vorra puntare ancora la bussola sul Canada, esistono fucine generose e inesauribili nella geografia del rock duro, e per chi e abituato a sfogliare queste pagine non suonera astruso che quello resti rifugio tra i piu confortevoli. Qui non si intende glorificare a priori chicchessia: i Kick Axe non hanno mai piantato il vessilo in cima alla montagna, ma di sicuro hanno presidiato con argoglio e sudore le stazioni intermedie, dalle quali quella vetta si osservava neanche troppo in lontananza. Una scena del resto non campa di sole superstar, per quanto la band abbia fatto il possibile per raggiungerne lo status; se la fama e un traguardo legato a variabili per raggiungerne lo status; se la fama e un traguardo legato a variabili imperscrutabili, cio che si lascia esposto in bacheca resta comunque testimonianza tangibile e i dischi di cui andremo a parlare parlano, anzi, suonano chiaro! Stavolta si parte da Regina, con Larry Gillstrom, i fratelli Langen e un furgone grigio, ma con ci ferma li. Anzi, e solo l'inizio.

Canada Crossing

Alle radici dei Kick Axe ci sono gli Hobbit, nati gia nel 1975 a Regina, nella regione centralle di Saskatchewan, dall'unione tra ill chitarista Larry Gillstrom e la sezione ritmica dei fratelli Garry (batteria/voce) e Victor Langen (basso): "Fin dall'inizio - ricorda quest'ultimo - eravamo affascinati dalle parti vocali di Queen e Zeppelin, cosi la curra delle melodie e stata l'incipit della nostra evoluzione. Ci piaceva proporre dal vivo questi esperimenti, anche se gli ingaggi rischiavano spesso di saltare quando i boss dei club capivano che il cantante era anche batterista. Non piacevano i gruppi senza frontman". Quello che gli Hobbit portano in giro, a bordo di un furgone marchiato con un enorme logo, e un catalogo "in progress" (per via delle metamorfosi che vedranno transformarli anche in sestetto), cio non toglie che sia stato eseguito in ogni teatro della zona, anche in occasioni di prestigio, come l'opening per i Savoy Brown nell'Agosto 1975. L'anno successivo portera brevemente il gruppo in tour con i Chilliwack, con novita di rilievo circa i connotati: "Volevamo un nome piu adatto - ricorda Larry Gillstrom - Kick Axe aveva un'ottima fonetica e parafrasova batteria e chitarra! E difficile stabilire se avessimo effettivamente l'eta per entrare nei bar dove ci esibivamo, nel dubbio era meglio presentare ottime credenziali". Si registrear un crescendo delle date live: almeno una setantina nei primi sei mesi del 1977, per lo piu in Alberta e Manitoba, talora in compagnia del tastierista Wally Damrick (ex Stallion), ma sara l'avvento del secondo chitarrista Raymond Harvey a dare una struttura piu definita e maggiori velleita. Contrariamente all'uso di puntare verso le scene piu animate di Ontario i Quebec, i Kick Axe preferirano spostare il quartier generale a Vancouver, in British Columbia, scelta che Larry spiega cosi: "Avevamo saturato il circondario, dovevamo solo decidere se spostarci est o ovest, scegliendo quest'ultimo". Assorbiti trasferimento e rodaggio, anche "in trasferta" il gruppo lavora sodo, tenendo fino a cinque show a settimana e accumulando nuove composizioni alla caccia di un contratto discografico. Coadiuvati dall'ingegnere del suono Bill Snows, i Kick Axe entrano quindi nei Sculpetures/Sound Studio, dove registreranno su 24 piste un master purtroppo destinato a restare tale e a impolverarsi fino ai giorni nostri per motivi mai del tutto chiariti dai diretti interesatti: "Era stato un primo tentativo, per il prossimo avremo piu esperienza" e il laconico commento di Gillstrom. Un brano di quel lotto, pero, avra una seconda chance: si chiama 'Heavy Metal Shuffle' ed e destinato a rimanere nel repertorio del gruppo. L'intoppo non scoraggia i Kick Axe, determinati ma tormentati dalla serpeggiante sensazione di avere bisogno di un cantante di ruolo che, all'inizio dell 1980, acquisira le sembianze di Charles McNary di Vancouver. Dopo altri mesi di concerti e con il nuovo vocalist stabilmente dietro il microfono, il gruppo decide di incidere un 7". Alla vigilia delle incisioni, il fondatore Gary Langen, che aveva messo su famiglia, preferira salutare e tornare a casa; curiosamente sara un altro parente a prendere il suo posto, Brian Gillstrom, ex Choice, fratello del chitarrista Larry: "Nacqui come chitarrista, ma gia a dieci anni ero passato alla batteria che da allora non ho piu mollato!". 'Weekend Ride' (con 'One More Time' come b-side), prodatto da Bill Henderson dei Chilliwack, verra stampato dalla piccola Swyne Song in cinquecento copie, che il gruppo vendera al prezzo di due dollari canadesi l'uno!

Passagio a Vancouver

Il gruppo continua a marcare stretto il circuito dei club, senza pero perdere occasione per confrontarsi con i diretti concorrenti; nei lunedi sera tra la fine del 1980 e il 1981 fanno presenza fissa alle Battle Of The Bands che si tengono al Savoy Gastown di Vancouver, nei cosiddetti Monday Night Live patrocinati dall'emittente radiofonica CFOX-FM, in collaborazione con la quale la Capitol Records rilasciava delle compilation. Ai Kick Axe l'onore di aprire la seconda edizione di 'Vancouver Seeds' (Aprile 1981) con il pezzo 'Prelude/Reality Is The Nightmare'. Il brano funziona, dal momento che a stretto giro verra incluso anche in un'altra compilation, stavolta dal retrogusto piu pruriginoso: 'Playboy Street Rock' (Nightlife Records) e infatti un raro prodotto discografico sotto l'egida della gloriosa rivista, che per questo teneva un Music Poll Talent Search: "Radio e giornali, l'importante era avere promozione - ammette Victor Langen - ampliare il raggio e al tempo stesso crescere come band". Infatti, nonostante gli accenni di notorieta, nella band persiste il dubbio che con McNary il problema frontman non sia stato del tutto risolto. Le parti avvertono reciproco senso di sfiducia e nel 1982 si separano, come racconta Larry Gillstrom: "Charlie e senz'altro un buon cantante, aveva pero una predilezione per cose piu legger, mentre a noi interessava suonare heavy". Alla ricerca di un sostituto definitivo, il gruppo si springera fino agli USA per ingaggiare George Widule (poi noto come Criston), con la sensazione che stavolta sia stata trovata la quadra: "Vengo da Milwaukee - si presenta il nuovo arrivato - la citta in cui birra e feste non sano mai abbastanza. Facevo parte dei Tripper, ma sapevo che i Kick Axe erano in cerca di un cantante e gli ho inviato un demo. Larry mi invito per un provino ed entrai nella band praticamente il giorno stesso. Hanno dovuto solo abituarsi a vedermi costantemente scalzo". Il nuoco innesto, abituato infatti ed esibirsi a piedi nudi sul palco, genera l'ulteriore impennata delle quotazioni di una band rinnovata anche nel management: a curare gli interesssi del gruppo arriva infatti Gary Stratychuk, fondamentale nella connessione determinante con un nome grosso come Spencer Proffer a la sua Pasha Records. "Quello di Spencer are il nome in cima alla lista, lo avremmo corteggiato all'infinito - parola di Larry Gillstrom - Era stato favoloso coi Quiet Riot e per fotuna Stratychuk aveva gia lavorato con lui per gli Streetheart - che includevano futuri membri dei Loverboy - Prima di farci firmare, Proffer ha voluto vederci al Beverly Crest di Edmonton per appurare se sul palco fossimo riusiti a replicare i demo". L'attitudine a intrecciare piu voci tanto in studio quanto on stage denotava ambizione e molto allenamento: una scelta indovinata, tesa a caratterizzare i Kick Axe, ormai freschi di contratto discografico.

Vizi e virtu

Nel Gennaio 1984 la band entra nei Pasha Studios di Proffer, dai quali uscira otto setimane dopo con un fiammante debutto: "Si chiama 'Vices' - proclama Langen - una sorta di vezzo autobiografico. Siamo tutt'altro che santi e di vizi potremmo elencarne parecchi, cominciando da birra e donne". Anticipato da singolo 'On the Road to Rock/Stay On Top', il robusto heavy metal canadese di 'Vices' verra benevolmente accolto dalla critica (Metal Forces e Kerrang! in primis), realizzando vendite piu che dignitose e stimolando Proffer a sostenere il progetto con ruoli di supporter a Quiet Riot, Whitesnake, Scorpions e, soprattutto, Judas Priest: "Celebravamo l'uscita dell'album al Body Shop a Calgary - ricorda Ray Harvey - George and Larry furono invitati da una radio locale che trasmise 'Heavy Metal Shuffle'. Credeteci o no, Rob Halford era all'ascolto - quella sera i Priest avrebbero suonato al Saddledome - Volle conoscerci e portarci in un tour nel quale ci hanno trattato con ogni riguardo: spesso abbiamo persino viaggiato sul loro tour bus. Quando un gruppo e compatto e concorde negli obiettivi ne rimani affascinato, ecco come ci siamo sentiti al loro cospetto. Un vero tour esteso, anche se in passato avevamo aperto anche per Chilliwack e Bryan Adams". Per via dell'ala protettrice di Proffer, una certa critica trateggia maliziose somiglianze tra Kick Axe e i piu lanciati Quiet Riot, illazioni a cui il gruppo concede una replica secca: "Spencer ha scritto un paio di brani con noi in pre-produzione con buone dritte per le liriche - si difende Langen - ma oltre a condividere il posto nella Pasha Records, le similitudini tra noi e Quiet Riot si fermano a questo!". Polemiche capziose a parte, i Kick Axe pubblicano 'Heavy Metal Shuffle' come secondo singolo per poi occuparsi (in compagnia di Ian Hunter, Heart, Cheap Trick e Shooting Star), della colonna sonora della commedia di Robert Butler 'Up the Creek' (distribuita in Italia con l'improbabile titolo 'Zatere, Pupe, Porcelloni E Gommoni'), con la cover degli Humble Pie '30 Days In The Hole', gia edita nella versione in cassetta di 'Vices'. Il pezzo verra incluso anche nella prima compilation edita dall'emittente canadese MuchMusic a supporto del programma settimanale 'Power Hour', piu in la mestamente ridotto a 'Power 30'. "Durante il tour ci siamo permessi molte stravaganze - svela Larry Gillstrom - abbiamo un numero impressionante di manette che raramente utilizziamo per pratiche sessuali, sono invece oggetto di innumerevolli scherzi, con la speranza di non smarrire le chiavi". L'entusiasmo si rispecchia anche nelle esibizioni live, una delle quali, catturata al Country Club di San Fernando in California, verra radiotrasmessa prima da RKO Network, col titolo di 'Captured Live', poi distribuita anche da altri stazioni: e il Settembre del 1984 e i Kick Axe stanno vivendo un sogno!

"Una radio locale trasmise la nostra 'Heavy Metal Shuffle'. Credeteci o no, Rob Halford era al'ascolto. Volle conoscerci e portarci in tour."
Ray Harvey

"In tour abbiamo un numero impressionante di manette, che non utilizziamo per pratiche sessuali, bensi per innumerevoli scherzi, sperando di non smarrire le chiavi."
Larry Gillstrom

"Abbiamo rischiato di diventare famosi per aver fornito un cantante al Sabbath, abbandonati da Ian Gillan. Quel testone di Criston, pero, scelse di rimanere con noi."
Victor Langen

Il club dei sogni infranti

Coi tempi maturi per un seguito dell'ottimo 'Vices', non e peregrina l'ipotesi che Proffer abbia cavalcato e implementato la volonta della band di rendere piu fruible la propria proposta, smussando li dove il debut graffiava. Per raggiungere l'obiettivo, il produttore avrebbe delegato il suo braccio destro Randy Bishop. Il processo di incisione in autunno duro poco meno di tre mesi, prevalentemente ai MetalWorks di Toronto; Proffer sarebbe intervenuto solo per il missagio nei suai Pasha Music House: "Randy ci ha aiutato a crescere - ammette Criston - Ci ha spinto a lavorare molto su aspetti prima trascurati, vedi la ballad 'Never Let Go'". Sia Proffer che Bishop contribuiscono con percussioni e tastiere, ma dove la band intende sorprendere e la cover di 'With a Little Help From My Friends' dei Beatles, con un coro di nomi eccelenti tra cui Rik Emmet, Andy Curran dei Coney Hatch, Lee Aaron e l'italo-canadese (e concittadino eccellente di chi vi scrive) Alfie Zappacosta: "Proffer ci suggeri l'idea di una cover - cosi Langen spiega 'la sindrome Quiet Riot', che ottenero il loro piu grande successo coverizzando gli Slade - ma ci imponemmo affinche fossimo noi a sceglierla. La registrazione era affollatissima, tanto che qualcuno avrebbe inciso la sua parte in diferrita. A quel punto volevamo renderci piu appetibili a radio e media e uno come Bishop, in grado di iniettare le potenzialita del pop nella musica rock, ha fatto al caso nostro". E presumibile che, nela visione della band, 'Welcome to the Club', uscito il 29 Novembre 1985, rispettasse le prerogative con le quali era stato concepito: ogni dettaglio era stato curato, ivi compresa la copertina, realizzata da Hugh Syme, celebre fino ad allora per aver lavorato alle cover di Toronto, Max Webster e, sopratutto, Rush! "Syme e un artista a tutto fondo - affermava Proffer - E un grande disegnatore, ma anche un musicista: trasmette entrambe le sensibilita nelle illustrazioni. Il suo lavoro e un ottimo viatico per l'ascolto del disco". Purtroppo per la band, il mercato avrebbe declamato ben altri sonetti: a fronte delle rispettabili aspirazioni, l'aggancio all'heavy rotation rimase intrappolato sulla carta di un piano effimero, con poco appeal su un seguito affato entusiasta nell'avallare questo restyling dei Kick Axe. Se di svolta si puo parlare, non c'e dubbio che ai fini commerciali il tutto si rivela un sostanziale e doloroso buco nell'acqua. Cio nonostante, il gruppo riesce comunque ad aggregarsi a tour di certo spessore sia negli States che in Canada, prima con Krokus, Autograph e Night Ranger, poi con Triumph e Rush, ma il muro incontro al quale finiscono molte band canadesi all'attacco del mercato USA continuava a essere infrangibile: per quanto possa andare bene in casa, se non vendi a sud di Toronto non sfondi. "Cal senno di poi si puo recriminare su alcuni aspetti - confesava Harvey - Dopo le incisioni le canzoni suonavano orecchiabili, ma sempre con un taglio robusto, heavy. Temo che il missagio di Proffer abbia finito con l'edulcorare il tutto piu del dovuto, ma va detto che nessuno di noi all'epoca si defini non orgoglioso di 'Welcome...'". Per uno come Spencer Proffer, l'accesso neanche tanto spavaldo nei gradini piu bassi della Top 200 di Billboard fu piu che sufficiente a certificare la battuta d'arresto che lo indusse a tirare prudentemente i remi in barca, salvo rintuzzare l'andazzo ripiegando nuovamente sulle colonne sonore. Langen e compagni presero infatti parte a quella di 'The Transformers: The Movie' insieme a Stan Bush, Lion e Weird Al Yankovic. Per motivi contrattuali la band compare con un alias, Spectre General (ma non sula versione canadese, dove verra regolarmente accreditata come Kick Axe), e due brani, 'Nothing's Gonna Stand In Our Way' della legenda pop/rock australiana John P. Farnham e 'Hunger', originariamente commissionata alla band da Proffer con l'intento di cederla ai Black Sabbath, ma finita poi nelle mani dei King Kobra per il loro 'Ready to Strike': "Risale a quel periodo anche 'Wild in the Streets' - ricorda Langen - che avremmo ceduto a Blackie Lawless col beneplacito di Proffer. Da quella vicenda non abiamo tirato fuori un dollaro, abbiamo pero rischiato di diventare famosi per aver fornito un cantante ai Sabbath, in quel periodo abbandonati da Gillan. Quel testone di Criston, pero, scelse di rimanere con noi". A conti fatti il cerchio non altre aspirazioni e, come spesso acade, i guai non giungono mai in solitaria; di li a poco infatti, stanco dell'incessante attivita on the road, pur senza esacerbare i termini, Raymond Harvey si chiamera fuori, con i restanti Kick Axe conti a proseguire in quartetto (e magari a imboccare nuovamente la retta via): "Ray non si diretiva piu - spiega Criston - si sentiva stressato e aveva cose da sistemare a Vancouver. Si e allontanato per un po' e quando e tornato, visto che le cose funzionavano bene anche in quattro, ha scelto di tornare a una vita normale. Lo rispettiamo e resta un nostro amico". I Kick Axe non mollano, ricominciano do quattro!

La retta via

Il pur buono 'Welcome...' non era riuscito nell'impressa di scalare le classifiche ne ad aumentare il seguito della band, alle presse con un bilancio oggettivamente deludente, dal momento che perfino il culto generato da 'Vices' andava fatalmente ridimensionandosi. Una logica magari spicciola ma efficace spingerebbe a tornare sui propri passi, rimettendo il metal al centro del discorso, ed e esattamente cio che il gruppo si prefigge. A Settembre 1986 il quarteto si chiude negli Emil's Studios di Surray (British Columbia) precludendo a qualsivoglia input esterno: "L'esperienza con Proffer era archiviata, Harvey era andato via e il botto tanto atteso non c'e stato - tira le somme Langen - Volevamo transformare la frustrazione in energia e incanalarla in un grande album di heavy metal, ma dovevamo farlo da soli, percio abbiamo affidato la produzione a Larry Gillstrom". Tutto lascia dedurre che l'austerity sia diretta conseguenza di un budget che a malapena raggiungeva i 30.000 dollari. L'intento di riallacciare il cordone con 'Vices' e evidente anche dalla copertina di 'Rock the World', questo il titolo del nuovo album, che recupera il vecchio logo e un'iconografia piu ortodossa (sebbene dozzinale). Risolto il contratto con la Pasha, il disco verra pubblicato da CBS/Epic a Novembre in Canada e solo nel 1987 altrove: "Non c'erano le circostanze per un lancio in grande stile di un disco realizzato con un occhio al bilancio - ammette Larry Gillstrom - Stringemmo un accordo con la Mercenary per la distribuzione, ma i tizi sparirono dimenticando di erogarci i crediti per le prime 25.000 copie vendute. In realta vorremmo ristamparlo con l'artwork che avevamo in mente in origine; quello noto fu imposto dalla label e quando ce lo mostrarono, in barba al nostro disappunto, ne erano gia state stampate diecimila copie! Dio mio, sembra la scenografia di una puntata dei 'Flintstones'!". Indipendentemente dalla genuinita alle sue fondamenta, 'Rock the World' rappresenta un colpo di coda tanto fragoroso quanto purtroppo intempestivo; le strizzate ammiccanti di 'Welcome...' avevano infatti eroso una fan base pimpante ma non fedele al punto di tollerare aspettative tradite. Scelte ponderate e collegiali non avevano pagato, ma 'Rock the World' avrebbe certamente meritato piu credito. Il tour fu inevitabilmente organizzato nel circuito dei club, tra intoppi e inconvenienti dovuti a una label evanescente e l'eredita di una gestione manageriale scriteriata: "La prima volta successe a Winnipeg - raconta Brian Gillstrom - Fummo interrotti dalla polizia, che volle ispezionare la strumentazione. Altrove ci furano requisiti equipaggiamente e incassi, a copertura farzosa delle esposizioni finanziarie causate dal management a nostra insaputa. Purtoppo non avevamo piu mezzi e stimoli per continuare". Senza prospettive, contratto ne piu motivazioni, per non parlare di una situazione economica fallimentare da fronteggiare, ai Kick Axe non resta che lasciar calare (almeno momentaneamente) il sipario su una ,storia della quale devono comunque andare orgogliosi: i sogni saranno pure infranti, ma il lascito discografico resta in tutto il suo spessone.

Tempi moderni

Finita l'avventura dei Kick Axe, Victor Langen avviera un nuovo progetto inizialmente denominato Giant. La fase embrionale si sviluppera attraverso la metamorfosi prima in Sahara e poi definitivamente in Point of Power; curiosamente, quando nel 1992 il loro 'It's About Time' verra pubblicato dalla canadese Bei Records, Langen apparira solo come corista, mentre un altro pezzo di storia dei Kick Axe, Ray Harvey, lo avra prodotto. Con le porte dello star system rimaste serrate, alcuni ex membri della band hanno pensato intanto di gestire la carriera alternativamente; ala fine degli '80, infatti, Brian Gillstrom e lo stesso Victor Langen avevano avviato la Paramount Limousune Service, leader a Vancouver nel noleggio di auto di lusso. Si sa pero che il rock e una sirena che non smette di esercitare richiamo e cosi, poco dopo, il batterista avrebbe fondato con Barry Reesh, cantante noto nell'area di Vancouver, una nuova formazione chiamata Lionsgate, che avrebbe poi coinvolto Victor Langen e Larry Gillstrom come manager e produttore. Un demo e qualche concerto saranno il misero ilascito, dopo lo scioglimento dovuto alla mancanza di sbocchi. "Nel 2001 abbiamo finalmente scelto di riunire i Kick Axe - confida Langen - C'e stata una discussione costruttiva sul progetto e ognuno ha presentato le sue istanze. Stesso dicasi per la fase compositiva, dove ci siamo trovati a scegliere tra contributi di tutti ma su una cosa siamo stati immediatamente d'accordo: fare un passo avanti rispetto al passato senza ripeterci. Per dare il meglio, mi sono trasferito di nuovo in Canada dalla Germania (la moglie di Langen e tedesca)". I nuovi Kick Axe ripartono dalle radici, con i fratelli Gillstrom, Victor Langen, il rientrante Ramyond Harvey e un anello mancante: "Abbiamo provato a coinvolgere George Criston - rivela Larry - lo volevamo fortemente e a lui piaceva, ma era preso da impegni di lavoro che non gli avrebbero permesso distrazioni. A quel punto Victor ha pensato bene di coinvolgere nuovamente il fratello Gary, stavolta solo in qualita di cantante". Criston in effetti era passato ad occuparsi di un altro aspetto del music business, curando gli interessi come guitar tech e vocal coach di artisti della Nettwerk Communications come Dido e Sarah McLachlan. I suoi vecchi soci pero scalpitavano, volevano rimettere in moto la band a tutti gli effetti, soprattutto dopo la stipula di un contratto di distribuzione per gli USA con la Song Haus Music (in Europa invece ci sara la MTM): "In sala volevamo creare un disco piu hard/blues - spiega ancora Larry Gillstrom - ma sempre di grande impronta chitarristica. Non volevamo scimmiottare il nostro passato, ma neanche rinnegarlo. Ci siamo ritrovati a lavorare su composizioni che ognuno aveva abbozzato negli anni '90, niente invece e stato recuperato dagli '80". A quasi tre decenni da 'Rock the World', il 7 Settembre 2004 vede la luce 'IV', ritorno discografico che nonostante la lunga assenza riceve un buon feedback da vecchi fan e stampa: " Ci hanno accolto con calore, anche se George manca a tutti - ammette Larry - Forse abbiamo spiazzato con delle novita, ma sono passati trent'anni e penso sia normale. 'IV' si e fatto apprezzare ascolto doppo ascolto". Sopravvissuti alle vicende che ne avevano decretato la fine e per nulla affranti da una fama in larga scala mai conseguita, i Kick Axe continuano a fare bene il loro mestiere sul palco (spesso condiviso negli anno con le vecchie conoscenze canadesi Killer Dwarfs e Helix), anche oggi che l'ex Into Eternity Daniel Nargang ha sostituito alla voce Gary Langen, col sempre gravoso compito di far dimenticare uno come George Criston.

Classic Stuff - Discografia KICK AXE commentata da Manuel Fiorelli

'Vices'
(Pasha, 1984)
Debutto solido ed efficace, al quale e obiettivamente legato a nodo doppio gran parte dell'alone di culto che circonda la band. 'Vices' brilla nel suo attraversare entrambi i versanti del confine che separa l'hard rock dall'heavy metal, risultando comunque costantemente in focus e con un George Criston in forma smagliante. 'Heavy Metal Shuffle' e 'Stay On Top' sono ottimi anthem, cosi come 'On the Road to Rock', per cui e stato girato un video magari rustico, ma perfettamente calato nel suo tempo. La tittle-track e 'Just Passin' Through' sono i primi episodi di composizione con Spencer Proffer. Nella sua giusta dimensione, un gioiellino.

'Welcome to the Club'
(1985, Pasha)
Se e lecito incensare 'Vices', non per questo diventa automatico stroncare 'Welcome...' per i soli tratti che lo distinguono piuttosto marcatamente dal predecessore. La maggiore attenzione all'airplay e evidente, e tale risulta il tentativo di lanciare il gruppo verso lidi piu redditizi, tramite suoni e produzione di stampo "americani" che sposano il senso della melodia canadese. Sembrerebbe un ottimo biglietto da visita, ma la storia raccontera altro. E lecito che angoli smussati e maggiore pulizia contrarino i vecchi fan, ma biasimare a priori un disco comunque fresco, coinvolgente e orrechiabile e argomento di discussione.

'Rock the World'
(1986, Epic)
A fronte di ambizioni infrante, l'alternativa alla resa e una reazione vigorosa. Qui il tiro in senso hard'n'heavy e certamente ristabilito: lo testimonia la title-track, e con essa grida vendetta buona parte della scaletta. Del resto, non avrebbe avuto senso insistere su lusinghe che non avevano pagato. Registrato in ristrettezze semmai piu tipiche per una band al debutto, 'Rock...' vanta anche una (bella) cover di 'The Chain' dei Fleetwood Mac e, nelle ristampe successive, una 'Piece of the Rock' risalente all'epoca delle session con Proffer, che ne e coautore. Nulla puo la buona volonta, seppur tanta, a fronte di un attimo fuggente non afferrato.

'IV'
(2004, MTM)
Gli anni trascorsi da 'Rock the World' avevano relegato i Kick Axe dentro confini poco praticati, per cui e ipotizzabile che questo ritorno sia stato accolto con un fervore di nicchia. Per lo meni qui e decisamente lecito parlare di reunion, in quanto chi sono tutti i veri Kick Axe, compreso Ray Harvey e addirittura Gary Langen, membro fondatore degli Hobbit, in sostituzione di George Criston, assenza, questa, che comunque si avverte. 'IV' e un buon disco, magari un po' incostante: c'e tanta (forse troppa) carne al fuoco e, tra un passato importante e quanto assorbito in 20 anni di pausa forzata, non e del tutto chiara la matrice portante.

The Fleeting Moment

An important contractor, a prestigious producer, valuable songs: they seemed to have everything to do, the Kick Axe. For some they were the new Quiet Riot. But, when you come from Canada, the road is never downhill and seizing the moment becomes complicated...

From St. Bruno in Vancouver, from Montreal to Toronto, from Halifax to Whitehorse: no matter how many times Classix Metal wants to bet again the compass on Canada, there are generous and inexhaustible forges in the geography of hard rock, and for those accustomed to leafing through these pages, it will not sound abstruse that it remains the most comfortable refuge. Here we do not intend to glorify a priori anyone: the Kick Axe have never planted the standard at the top of the mountain, but certainly have garrisoned with wit and sweat the intermediate stations, from which the peak was not even too far in the distance. A scene of the rest is not just a superstar camp, as far as the band has done everything possible to reach the status; if fame is a goal linked to variables to reach the status; if fame and a goal linked to inscrutable variables, what is left exposed on the bulletin board, however, remains tangible evidence and the discs that we will talk about speak, indeed, sound clear! This time we start from Regina, with Larry Gillstrom, the Langen brothers and a gray van, but it stops us there. Indeed, it is only the beginning.

Canada Crossing

At the roots of Kick Axe there are the Hobbit, born in 1975 in Regina, in the central region of Saskatchewan, from the union between the guitarist Larry Gillstrom and the rhythm section of the brothers Garry (drums/vocals) and Victor Langen (bass): "From the beginning - remembers the latter - we were fascinated by the vocal parts of Queen and Zeppelin, so the curra of the melodies was the incipit of our evolution.We liked to propose these experiments live, even if the engagements often risked jump when the club bosses understood that the singer was also a drummer, they did not like groups without frontmen ". What the Hobbit carry around, on board a van branded with a huge logo, and a catalog "in progress" (because of the metamorphosis that will see them transform into a sextet), does not mean that it was performed in every theater of the area, even on occasions of prestige, such as the opening for the Savoy Brown in August 1975. The following year will briefly bring the group on tour with the Chilliwack, with important news about the connotations: "We wanted a more suitable name - recalls Larry Gillstrom - Kick Axe had a great phonetics and paraphrasova drums and guitar! It is difficult to determine if we actually had the age to enter the bars where we performed, in doubt it was better to present excellent credentials". We recorded a crescendo of live dates: at least a sixty in the first six months of 1977, mostly in Alberta and Manitoba, sometimes in the company of keyboardist Wally Damrick (former Stallion), but it will be the advent of the second guitarist Raymond Harvey to give a more defined structure and greater expectations. Contrary to the use of pointing to the most animated scenes of Ontario, Quebec, Kick Axe prefer to move the headquarters to Vancouver, British Columbia, which Larry explains: "We had saturated the neighborhood, we just had to decide whether to move east or west, choosing the latter". Absorbed transfer and running, even "away" the group works hard, holding up to five shows a week and accumulating new compositions in search of a record contract. Supported by the sound engineer Bill Snows, the Kick Axe enter the Sculptures/Sound Studio, where they will record on 24 tracks a master unfortunately destined to remain such and dust to this day for reasons never completely clarified by direct interesatti: "Era it was a first attempt, for the next we will have more experience" and the laconic comment by Gillstrom. A piece of that lot, however, will have a second chance: it is called 'Heavy Metal Shuffle' and is destined to remain in the group's repertoire. The hitch does not discourage the Kick Axe, determined but tormented by the snaking feeling of needing a role singer who, at the beginning of 1980, will acquire the appearance of Charles McNary of Vancouver. After several months of concerts and with the new vocalist stably behind the microphone, the group decides to record a 7". On the eve of the recordings, the founder Gary Langen, who had set up his family, will prefer to greet and go home, curiously it will be an another relative to take his place, Brian Gillstrom, former Choice, brother of guitarist Larry: "I was born as a guitarist, but already at the age of ten I had been on drums and since then I have not given up!" 'Weekend Ride' (with 'One More Time' as B-side), produced by Bill Henderson of Chilliwack, will be printed by little Swyne Song in five hundred copies, which the group will sell at the price of two Canadian dollars each!

Passage to Vancouver

The group continues to mark the club circuit tightly, without losing the opportunity to confront the direct competitors; on Monday evening, between the end of 1980 and 1981, they made a permanent presence at the Battle Of The Bands held at the Savoy Gastown in Vancouver, in the so-called Monday Night Live sponsored by the radio station CFOX-FM, in collaboration with which Capitol Records issued compilation. Kick Axe is honored to open the second edition of 'Vancouver Seeds' (April 1981) with the piece 'Prelude/Reality Is The Nightmare'. The song works, since it will be included in another compilation, this time with the most itchy aftertaste: 'Playboy Street Rock' (Nightlife Records) and indeed a rare record product under the aegis of the glorious magazine, which for this held a Music Poll Talent Search: "Radio and newspapers, the important thing was to have promotion - admits Victor Langen - expand the range and at the same time grow as a band". In fact, despite the hints of notoriety, the band persists in the doubt that with McNary the frontman problem has not been completely solved. The parties feel a mutual sense of distrust and in 1982 they separate, as Larry Gillstrom says: "Charlie is certainly a good singer, but he had a fondness for lighter things, while we were interested in playing heavy". In search of a definitive substitute, the group will spring up to the USA to hire George Widule (later known as Criston), with the feeling that this time it was found the square: "I come from Milwaukee - the new arrival is presented - the city in which beer and parties never healthy enough I was part of the Trippers, but I knew that the Kick Axe was looking for a singer and I sent him a demo. Larry invited me for an audition and I entered the band practically the same day. Just getting used to seeing me constantly barefoot". The new graft, accustomed in fact and to perform barefoot on stage, generates the further surge in the quotations of a band also renewed in management: to care for the group's interest comes Gary Stratychuk, fundamental in the decisive connection with a big name like Spencer Proffer at his Pasha Records. "Spencer's name is at the top of the list, we would have courted it endlessly - Larry Gillstrom's word - It was fabulous with the Quiet Riot and for a photo Stratychuk had already worked with him on Streetheart - which included future Loverboy members - Before we had us sign, Proffer wanted to meet us at Edmonton's Beverly Crest to see if we were able to replicate the demos on stage." The ability to weave more voices both in the studio and on stage denoted ambition and a lot of training: a guessed choice, aimed at characterizing the Kick Axe, now fresh with a record contract.

Vices and virtues

In January 1984 the band enters the Pasha Studios of Proffer, from which it will come out eight weeks later with a flamboyant debut: "It's called 'Vices' - Langen proclaims - a sort of autobiographical habit, we are anything but saints and vices we could list several, starting with beer and women". Anticipated by the single 'On the Road to Rock/Stay On Top', the robust Canadian heavy metal of 'Vices' will be welcomed by critics (Metal Forces and Kerrang! in the first place), realizing more than decent sales and stimulating Proffer to support the project with supporter roles at Quiet Riot, Whitesnake, Scorpions and, above all, Judas Priest: "We were celebrating the album at the Body Shop in Calgary - recalls Ray Harvey - George and Larry were invited by a local radio that broadcast 'Heavy Metal Shuffle'. Believe it or not, Rob Halford was listening - that evening the Priest would play at Saddledome - he wanted to get to know us and take us on a tour, they treated us with every respect: we often even traveled on their tour bus. When a group is compact and agrees in the objectives you are fascinated, here's how we felt in front of them. A real extended tour, even though in the past we had also opened for Chilliwack and Bryan Adams". Because of the protective wing of Proffer, a certain critique strategy mischievous similarities between Kick Axe and the most launched Quiet Riot, allegations to which the group grants a dry reply: "Spencer wrote a couple of tracks with us in pre-production with good straight for the lyrics - defends Langen - but besides sharing the place in Pasha Records, the similarities between us and Quiet Riot stop at this!". Separate controversy aside, the Kick Axe publish 'Heavy Metal Shuffle' as a second single and then deal (in the company of Ian Hunter, Heart, Cheap Trick and Shooting Star), the soundtrack of Robert Butler's comedy 'Up the Creek' (distributed in Italy with the unlikely title 'Rafts, Pupae, Swarms and Dinghies'), with the cover of the Humble Pies '30 Days In The Hole', already published in the cassette version of 'Vices'. The piece will also be included in the first compilation edited by the Canadian broadcaster MuchMusic to support the weekly program 'Power Hour', more in the sadly reduced to 'Power 30'. "During the tour we allowed ourselves a lot of extravagance - reveals Larry Gillstrom - we have an impressive number of handcuffs that we rarely use for sexual practices, but are the subject of countless jokes, with the hope of not losing the keys". The enthusiasm is also reflected in live performances, one of which, captured at the Country Club of San Fernando in California, will be broadcast first by RKO Network, with the title of 'Captured Live', then also distributed by other stations: and September 1984 and the Kick Axe are living a dream!

"A local radio broadcast our 'Heavy Metal Shuffle'. Believe it or not, Rob Halford was listening. He wanted to know us and take us on tour."
Ray Harvey

"On tour we have an impressive number of handcuffs, which we do not use for sexual practices, but for countless jokes, hoping not to lose the keys."
Larry Gillstrom

"We risked becoming famous for providing a singer to the Sabbath, abandoned by Ian Gillan. That Criston head, however, chose to stay with us."
Victor Langen

The club of broken dreams

With the time ripe for a follow-up to the excellent 'Vices', the hypothesis that Proffer has ridden and implemented the band's will to make its proposal more usable, blunting where the debut scratched was not. To achieve the goal, the producer would have delegated his right-hand man Randy Bishop. The recording process in autumn lasted just under three months, mainly at the Toronto Metalworks; Proffer would have intervened only for the missio in the suha Pasha Music House: "Randy helped us to grow - admits Criston - he pushed us to work a lot on aspects previously neglected, see the ballad 'Never Let Go'". Both Proffer and Bishop contribute with percussion and keyboards, but where the band intends to surprise and the Beatles' cover of 'With a Little Help From My Friends', with a chorus of excellent names including Rik Emmet, Andy Curran of Coney Hatch, Lee Aaron and the Italian-Canadian (and excellent fellow citizen of you) Alfie Zappacosta: "Proffer has suggested the idea of ​​a cover - so Langen explains 'the syndrome Quiet Riot', who got their greatest success by covering the Slade - but we imposed ourselves so that we were able to choose it. The recording was very crowded, so much so that someone would have carved his part in the debut, at which point we wanted to make us more attractive to radio and media and one like Bishop, able to inject the potentialities of pop in rock music, it was right for us". It is presumable that, in the band's vision, 'Welcome to the Club', released on November 29th 1985, respected the prerogatives with which it was conceived: every detail had been taken care of, including the cover, made by Hugh Syme, famous until at that time for working on the Toronto covers, Max Webster and, above all, Rush! "Syme and an artist at the bottom - Proffer stated - and a great designer, but also a musician: he transmits both sensibilities in the illustrations, his work is an excellent way to listen to the album". Unfortunately for the band, the market would have declaimed many other sonnets: in the face of respectable aspirations, the hook to the heavy rotation remained trapped on the paper of an ephemeral plane, with little appeal on an enthusiastic following enthusiast in advocating this restyling of the Kick Axe. If you can speak of turning, there is no doubt that for commercial purposes everything turns out to be a substantial and painful hole in the water. However, the group still manages to join a tour of a certain thickness both in the States and Canada, first with Krokus, Autograph and Night Ranger, then with Triumph and Rush, but the wall where many Canadian bands end up attacking US market continued to be unbreakable: no matter how good it can be at home, if you do not sell south of Toronto, no wallpapers. "On hindsight you can complain about some aspects - Harvey confided - after the recordings the songs sounded catchy, but always with a sturdy, heavy cut. I fear that the mission of Proffer has finished with the sweetening all over, but it must be said that none of us at the time was defined as not proud of 'Welcome ...' ". For someone like Spencer Proffer, the access not so bold in the lower steps of the Billboard Top 200 was more than enough to certify the setback that led him to cautiously pull the oars in the boat, except to repel the bad habit folding again on the soundtracks. Langen and his companions took part in that of 'The Transformers: The Movie' together with Stan Bush, Lion and Weird Al Yankovic. For contractual reasons the band appears with an alias, Specter General (but not on the Canadian version, where it will regularly be credited as Kick Axe), and two songs, 'Nothing's Gonna Stand In Our Way' of the Australian pop/rock legend John P. Farnham and 'Hunger', originally commissioned to the band by Proffer with the intent to sell it to the Black Sabbath, but then ended up in the hands of the King Kobra for their 'Ready to Strike': "It goes back to that period also 'Wild in the Streets' - Langen recalls - that we would have surrendered to Blackie Lawless with the approval of Proffer. From that affair we did not take out a dollar, but we risked becoming famous for providing a singer to the Sabbath, at that time abandoned by Gillan. However, he chose to stay with us". On balance the circle not other aspirations and, as often acade, the troubles never arrive in solitary; shortly thereafter, tired of the incessant activity on the road, without exacerbating the terms, Raymond Harvey will call out, with the remaining Kick Axe counts to continue in the quartet (and maybe to take the right path again): "Ray has no longer tried - Criston explains - he felt stressed and had things to fix in Vancouver, he went away for a while and when he returned, seeing that things worked well even in four, he chose to return to a normal life. We respect him and remain a friend of ours". Kick Axe does not give up, start again four!

The straight path

The good though 'Welcome...' had failed in the impression of climbing the charts nor to increase the continuation of the band, to the presses with an objectively disappointing budget, since even the cult generated by 'Vices' was fatally resizing itself. A logic maybe small but effective would push to retrace their steps, putting the metal at the center of the speech, and and exactly what the group aims. In September 1986 the quartet closes in Emil's Studios in Surray (British Columbia) precluding any external input: "The experience with Proffer was archived, Harvey was gone and the long-awaited bang was not there - pulls the sum Langen - we wanted to turn the frustration into energy and channel it into a big heavy metal album, but we had to do it ourselves, so we gave Larry Gillstrom the production. "Everything suggests that austerity is a direct consequence of a budget that barely reached $30,000. The intent to reconnect the cord with 'Vices' is also evident from the cover of 'Rock the World', this is the title of the new album, which recovers the old logo and a more orthodox (although dozen) iconography. Solved the contract with Pasha, the disc will be published by CBS / Epic in November in Canada and only in 1987 elsewhere: "There were no circumstances for a grand launch of a record made with an eye to the budget - admits Larry Gillstrom - we made an agreement with the Mercenary for distribution, but the guys disappeared forgetting to give us the credits for the first 25,000 copies sold. In reality we would like to reprint it with the artwork we had in mind originally, the known one was imposed by the label and when they showed it to us, in spite of our disappointment, it had already been printed ten thousand copies! My God, it seems the setting of an episode of the 'Flintstones'!". Regardless of the genuineness of its foundations, 'Rock the World' represents a thunderous but untimely eventual blow; the winking winkers of 'Welcome...' had in fact eroded a perky base fan but not loyal to the point of tolerating betrayed expectations. Ponderated and collegiate choices had not paid off, but 'Rock the World' would certainly deserve more credit. The tour was inevitably organized in the club circuit, amidst the hitches and inconveniences due to an evanescent label and the inheritance of a misguided managerial management: "The first time happened to Winnipeg - says Brian Gillstrom - we were interrupted by the police, who wanted to inspect the instrumentation. Elsewhere there are equipment and collection requirements, to cover the financial exposures caused by management without our knowledge, but we did not have the means and incentives to continue". Without perspectives, contracts and more motivations, not to mention an economic bankruptcy situation to be faced, the Kick Axe does not just have to let the curtain fall (at least momentarily) on a story of which they must still be proud: the dreams will be broken, but the legacy remains in all its thickness.

Modern times

After the Kick Axe adventure, Victor Langen launches a new project initially called Giant. The embryonic phase develops through the first metamorphosis in Sahara and then finally into Point of Power; curiously, when their 'It's About Time' will be released by the Canadian Bei Records in 1992, Langen will only appear as a chorister, while another piece of the Kick Axe story, Ray Harvey, will have produced it. With the doors of the star system remained tight, some former members of the band have thought in the meantime to manage their career alternately; in fact, at the end of the '80s, Brian Gillstrom and the same Victor Langen had started the Paramount Limousune Service, leader in Vancouver in luxury car rental. But it is known that rock and a siren that never ceases to exercise a call and so, shortly after, the drummer would have founded with Barry Reesh, a famous singer in the Vancouver area, a new training called Lionsgate, which would then involve Victor Langen and Larry Gillstrom as manager and producer. A demo and some concerts will be the miserable hunger, after the dissolution due to the lack of outlets. "In 2001 we finally decided to reunite the Kick Axe - confides Langen - there was a constructive discussion on the project and everyone presented their requests, the same goes for the compositional phase, where we found ourselves choosing between. We agreed immediately on one thing: taking a step forward from the past without repeating ourselves. To give the best, I moved back to Canada from Germany (the wife of Langen is German)". The new Kick Axe starts from the roots, with the Gillstrom brothers, Victor Langen, the returning Ramyond Harvey and a missing link: "We tried to involve George Criston - reveals Larry - we wanted him strongly and he liked it, but he was busy with work commitments that would not allow distractions. At that point, Victor thought to involve his brother Gary again, this time only as a singer". Criston had actually gone on to deal with another aspect of music business, taking care of the interests as guitar tech and vocal coach of Nettwerk Communications artists such as Dido and Sarah McLachlan. His old members but cheated, they wanted to restart the band in all respects, especially after the signing of a distribution contract for the USA with the Song Haus Music (in Europe instead there will be the MTM): "In the room we wanted to create a more hard/blues record - explains Larry Gillstrom - but always with a great guitar character. We did not want to mimic our past, but we did not want to deny it, but we found ourselves working on compositions that everyone had sketched in the '90s recovered from the '80s". Almost three decades since 'Rock the World', on September 7, 2004 the 'IV' light comes back, a record release that despite the long absence receives good feedback from old fans and press: "They welcomed us warmly, even if George everyone - admits Larry - maybe we have been upset with news, but it's been thirty years and I think it's normal. 'IV' made me appreciate listening after listening". Survived the events that had decreed the end and not at all shattered by a large-scale fame ever achieved, the Kick Axe continue to do their job well on stage (often shared in the year with the old Canadian Killer Dwarfs and Helix), even today the former Into Eternity Daniel Nargang replaced the voice of Gary Langen, with the heavy duty of making one forget how George Criston was forgotten.

Classic Stuff - KICK AXE discography, commented by Manuel Fiorelli

'Vices'
(Pasha, 1984)
Solid and effective debut, which is objectively linked to a double knot most of the cult halo surrounding the band. 'Vices' shines in its crossing both sides of the border that separates the hard rock from heavy metal, resulting however constantly in focus and with George Criston in a dazzling form. 'Heavy Metal Shuffle' and 'Stay On Top' are excellent anthems, as well as 'On the Road to Rock', for which a rustic video was shot, but perfectly set in its time. The tittle-track and 'Just Passin' Through 'are the first episodes of composition with Spencer Proffer. In its right size, a little gem.

'Welcome to the Club'
(1985, Pasha)
If it is lawful to incinerate 'Vices', it does not for this reason become automatic to stop 'Welcome ...' for the only traits that distinguish it rather markedly from its predecessor. The greater attention to the airplay is evident, and this is the attempt to launch the group towards more profitable shores, through sounds and production of "American" stamps that marry the sense of the Canadian melody. It would seem a great business card, but the story will tell more. It is legitimate that blunted corners and greater cleanliness are against old fans, but to blame a priori a record that is still fresh, engaging and catchy is a topic for discussion.

'Rock the World'
(1986, Epic)
In the face of broken ambitions, the alternative to surrender and a vigorous reaction. Here the shot in the hard'n'heavy and certainly restored: the title-track testifies, and with it shouts revenge much of the lineup. After all, it would not make sense to insist on flattery that they had not paid. Recorded in somewhat more typical hardships for a band to debut, 'Rock ...' also boasts a (beautiful) cover of 'The Chain' of Fleetwood Mac and, in subsequent reprints, a 'Piece of the Rock' dating back to the time sessions with Proffer, who is co-author. Nothing can good will, albeit so much, in the face of a fleeting moment not grasped.

'IV'
(2004, MTM)
The years spent by 'Rock the World' had relegated the Kick Axe to within little practiced borders, so it is conceivable that this return was welcomed with a niche fervor. At least here it is definitely legitimate to talk about reunion, because who are all the real Kick Axe, including Ray Harvey and even Gary Langen, a founding member of the Hobbit, replacing George Criston, absence, this, however, is felt. 'IV' is a good record, maybe a bit inconsistent: there is so much (perhaps too much) meat to the fire and, between an important past and how much absorbed in 20 years of forced break, the supporting matrix is not completely clear.